Prati di Tivo, firmata la tregua: Asbuc disponibile, la Regione può ‘congelare’ l’ultimatum INTERVISTA

Con la mediazione del presidente della Provincia, si trova la quadra per evitare la sospensione dell’autorizzazione all’esercizio per gli impianti

TERAMO – Si apre uno spiraglio nella crisi dei Prati di Tivo dopo l’avvio della procedura di sospensione dell’autorizzazione al pubblico esercizio degli impianti da parte della Regione. Una ‘tregua’ è stata firmata questa mattina in Provincia, con la mediazione del presidente Diego Di Bonaventura, che ha incontrato, alla presenza di Gabriele Di Natale, commissario liquidatore della Gran Sasso Teramano, proprietaria degli impianti di risalita, la Regione (c’era il Sottosegretario alla presidenza Umberto D’Annuntiis) e l’Asbuc di Pietracamela (con il presidente Paride Tudisco).

Giudizi tutti positivi sulla riunione, sorrisi come tanti ne sono stati visti in questi ultimi anni al termine degli incontri che sembravano tutti aver risolto l’annoso problema dei Prati: stavolta il succo della situazione è nella volontà, espressa al momento con riserva, da parte del creditore Asbuc di andare incontro alle esigenze della Gst in liquidazione.

In pratica, Tudisco avrebbe espresso disponibilità nel rinviare il recesso dal contratto con la Gst sull’utilizzo dei terreni e di fatto concedere ulteriore tempo per trovare il denaro necessario per pagare i canoni arretrati. Questa sarebbe base ‘amministrativa’ per consentire alla Regione di congelare la sospensione dell’autorizzazione all’esercizio degli impianti.

Soddisfatto ancora una volta Di Bonaventura, che ha ricordato come il lavoro di rilancio dei Prati di Tivo e lungo e complesso”, e che i creditori, piccoli o grandi che siano devono capire che la procedura di legge non in fase di liquidazione della società va rispettata e impone precisi vincoli all’amministratore. “La cosa bella è che gli impianti sono aperti in montagna c’è tanta gente e questo è un segnale positivo che può ripercuotersi sull’attività della stazione turistica – ha detto Di Bonaventura – che deve fare fronte unito e compatto per risalire la china. Ci vuole pazienza e bisogna incontrarsi, questa riunione ne è testimonianza“.